Il Ki nello Shiatsu
di Patrizia Stefanini
Introduzione
Trovare una definizione semplice della parola giapponese Ki nel contesto dello Shiatsu non è facile. Generalmente tradotto come “energia” o “forza vitale”, è usato per indicare una delle cinque Sostanze Vitali (le altre quattro sono Jing, Shen, Xue e Jin Ye, rispettivamente Essenza, Spirito, Sangue e Fluidi Corporei), che, secondo la Medicina Tradizionale Cinese, rappresentano tutti gli aspetti della forma e della funzione umana. Le Sostanze Vitali hanno vari gradi di “materialità”, spaziando dai più rarefatti a quelli che sono quasi interamente materici. Assieme, esse formano la concezione del corpo-mente secondo la Medicina Tradizionale Cinese.
Soffio vitale, dall’antico indiano prana, può essere un’altra traduzione appropriata di Ki, è un concetto che sottolinea la capacità di sostenere la vita attraverso il movimento che esso porta nel suo fluire attraverso l’uomo.
L’ideogramma cinese di Ki contiene i radicali di “vapore” e “riso”. Nella sua forma raffinata, il Ki si muove e fluisce in modo quasi invisibile, come fa il vapore. Nei suoi aspetti più materici, rallenta e si condensa nella forma, come il riso.
Nella Medicina Tradizionale Cinese e nella filosofia, il Ki viene diviso in tre aspetti qualitativi: Shao, minore, intermedio, giovane, che significa un’energia con un potenziale di crescita, l’energia della giovinezza; Tai, massimo, adulto, grande, è l’energia forte della maturità; infine, Jue, completo, minimo, e più anziano. È molto nella natura del pensiero cinese dividere e riunire. Così, queste tre energie si dividono successivamente nelle loro componenti yin e yang, e da queste sorgono ulteriori sei energie, che sono l’espressione cosmica della singola forza del Ki.
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